Zorba il gatto

Liberamente tratto da "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepùlveda.
Drammaturgia e regia di Giorgio Putzolu con Giorgio Putzolu e Rosa Maria Messina. Costumi: Francesca Castellano.

In un volo di caccia uno stormo di gabbiani avvista un banco di sardine. Subito si tuffa in mare, ma proprio in quel tratto c’è una spessa chiazza di petrolio che imprigiona gli uccelli: solo una gabbiana riesce a salvarsi e ad approdare al porto. Qui, ormai sfinita, la gabbiana superstite affida ad un gatto, Zorba, l’unico uovo che permetterà alla sua specie di sopravvivere. Il gatto, affamato, si trova a questo punto in una situazione paradossale: rinunciare a sfamarsi e tradire il proprio istinto per consentire la continuazione della specie dei gabbiani, e, forse, anche della sua. Prima di morire, la gabbiana riuscirà a farsi promettere da Zorba di covare l’uovo, di allevare la gabbianella che nascerà e, infine, di insegnarle a volare. Una promessa che rappresenta un compito quasi impossibile: non solo perché spingerà Zorba contro la propria natura, ma anche perché gli farà sentire, per la prima volta, la sua inadeguatezza nei confronti di tutto ciò che è nuovo, esponendolo per di più al rischio del ridicolo nei confronti degli altri gatti… Ma Zorba riuscirà a vincere il proprio istinto primordiale e a diventare adulto e consapevole.

Zorba il gatto
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